INDICATORE ACQUA
L’impronta idrica esprime il volume totale di acqua dolce consumata e può essere riferita sia all’azienda nella sua totalità sia ad una singola bottiglia di vino da 0,75 l. È un indicatore del consumo di acqua dolce che tiene conto dell’acqua consumata e inquinata in vigneto ed in cantina per la produzione del vino.
REFERENTE: Lucrezia Lamastra
L’indicatore acqua esprime i potenziali impatti ambientali conseguenti all’utilizzo di acqua dolce e tiene conto dell’acqua direttamente consumata e inquinata in vigneto ed in cantina per la produzione del vino. Può essere riferito sia all’azienda nella sua totalità sia ad una singola bottiglia di vino da 0,75 l.
Il computo globale dell’impronta idrica è composto da due indicatori:
Direct Water Scarcity Footprint (Scarsità idrica): è una misura della scarsità idrica potenziale dovuta ai consumi diretti di volumi di acqua dolce, superficiale o sotterranea, realmente consumati in campo e in cantina che non torna a valle del processo produttivo nel medesimo punto di captazione o vi torna in tempi diversi;
Non-Comprehesive Direct Water Degradation Footprint (Degradazione della qualità idrica): rappresenta il volume di acqua inquinata, quantificata come il volume di acqua necessario per diluire gli inquinanti in modo che la qualità delle acque rimanga sopra gli standard di qualità definiti (legali e/o ecotossicologici).
L’utilizzo dei due indicatori permette di indagare come la vitivinicoltura influisca sulla degradazione delle risorse idriche sia da un punto di vista quantitativo che qualitativo.
Il principale standard preso come riferimento è la UNI EN ISO 14046 e gli impatti sono valutati sulla base delle metodologie proposte dal WULCA (working group on Water Use LCA) e dal Water Footprint Network.