LA FASE PILOTA
Il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territrio e del Mare (oggi Ministero della Transizione Ecologica) ha avviato nel 2011 il Progetto pilota V.I.V.A. -Valutazione dell’Impatto della Vitivinicoltura sull’Ambiente.
La fase pilota ha visto la partecipazione di alcune grandi aziende vitivinicole italiane, scelte sulla base di criteri geografici e di prodotto: Castello Monte Vibiano Vecchio, F.lli Gancia & Co, Marchesi Antinori, Masi Agricola, Mastroberardino, Michele Chiarlo, Planeta, Tasca dAlmerita, Venica&Venica, con la collaborazione scientifica del Centro di Ricerca OPERA per l’agricoltura sostenibile dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e il Centro di Competenza Agroinnova dell’Università di Torino. La fase pilota si è conclusa nel 2014 e ha portato alla realizzazione di un disciplinare tecnico, aggiornato negli anni, che costituisce il riferimento per tutte le aziende che vogliono intraprendere il percorso di analisi e certificazione previsto dal Programma.
L'ACCORDO INTERMINISTERIALE
La presentazione al Parlamento Europeo
Il 6 marzo 2018 i membri del Parlamento Europeo Paolo De Castro e Herbert Dorfmann hanno ospitato il workshop “Nuovi standard in materia di sostenibilità vitivinicola e trasparenza al consumatore-New standards in wine sustainability and transparency to consumers”, durante il quale il Programma nazionale VIVA è stato presentato agli europarlamentari e ai rappresentanti delle lobby europee. Al workshop hanno partecipato rappresentanti del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, oggi Ministero della Transizione Ecologica e del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, insieme agli stakeholder della catena di valore e alle associazioni di settore europee.
La regionalizzazione
Il Programma nazionale VIVA è stato adottato come standard di valutazione della sostenibilità in molti progetti regionali finanziati nel contesto dei Piani di Sviluppo Rurale, infatti VIVA nasce anche per promuovere e consolidare le iniziative territoriali e regionali volte alla valorizzazione della sostenibilità in tutta la filiera vitivinicola.
Queste esperienze hanno il principale scopo di declinare la sostenibilità a livello regionale, definendo benchmark e criteri minimi d’inclusione di organizzazioni identificate, proprio grazie a tali criteri, come sostenibili. In questi programmi l’utilizzo obbligatorio degli indicatori VIVA permette di misurare gli impatti, e quindi, di verificare e monitorare con indici quantificabili e precisi le buone pratiche messe in atto nel tempo.
Tra questi progetti si ricordano SOSTAIN: la via siciliana verso la sostenibilità; VITA – VITicoltura Armoniosa: i principi della sostenibilità nel territorio vitivinicolo piemontese; PROiNOS: coltivare la sostenibilità in Veneto; VITICOLTURA SOSTENIBILE Friuli-Venezia Giulia FVG.
Nel maggio 2018, l’adesione al programma SOStain e l’adempimento dei 10 requisiti minimi di sostenibilità integrata in vitivinicoltura, che includono l’adozione degli indicatori VIVA, sono stati riconosciuti come titolo premiante e nel “Bando di gara, Campagna 2018/2019 – Programma Nazionale di Sostegno Vitivinicolo – Misura Ristrutturazione e riconversione dei Vigneti. Interventi per l’OCM vitivinicolo” (pubblicazione 16.05.2018 – Assessorato regionale delle Risorse agricole, alimentari e forestali della Regione siciliana).