Promuovere la sostenibilità attraverso le unicità vitivinicole del nostro territorio
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Nell’incantevole cornice del Real Sito Belvedere di San Leucio a Caserta, sabato 18 e domenica 19 marzo u.s. ha avuto luogo la seconda edizione di TERRA DI LAVORO WINES, evento vitivinicolo volto a celebrare le cinque denominazioni della provincia di Caserta, tutelate dal Consorzio Tutela Vini Viti Caserta – Vitica.

Due giorni che hanno visto susseguirsi interventi di voci eminenti del settore, momenti di degustazione e numerose occasioni per immergersi nella cultura del territorio e dei suoi protagonisti, il tutto declinato secondo i principi della sostenibilità ambientale, economica e sociale.

Come sottolineato da Cesare Avenia, presidente del Consorzio Vitica “Grande attenzione all’ambiente, e grande attenzione anche agli aspetti sociali ed economici attraverso il rilancio dell’enoturismo. Questo il messaggio forte che abbiamo voluto lanciare con questa edizione di TERRA DI LAVORO WINES”.

E proprio sulla scia di queste parole la manifestazione si è aperta con il convegno “La sostenibilità della filiera vitivinicola” in cui diversi rappresentanti della ricerca accademica hanno portato la loro esperienza in materia di sostenibilità della vite e del vino: dal miglioramento genetico alle nuove tecnologie, dai big data fino alla loro rendicontazione ed impiego per il miglioramento continuo, passando infine per i risvolti futuri del turismo sostenibile. Tra i relatori spiccano nomi del calibro di Attilio Scienza, docente dell’Università degli Studi di Milano, che ha sottolineato come un tradimento fedele della tradizione, dove nuove tecnologie e progresso scientifico vengono messi a servizio dell’unicità culturale di un territorio, sia l’unica strada percorribile per una sostenibilità reale e concreta.

In questo contesto non poteva mancare il contributo dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e un richiamo al Programma VIVA, esempio indiscusso di come la misurazione delle performance ambientali, economiche e sociali sia ormai elemento imprescindibile per la sostenibilità del settore.

Protagonista dell’evento è stata la sostenibilità sociale e culturale. Attraverso i 150 vini e i 50 produttori della provincia presenti, i partecipanti alla rassegna hanno infatti avuto modo di scoprire (o riscoprire) il territorio casertano e le sue tradizioni centenarie. Emblematico il caso delle antiche vigne reali dei Borbone nell’oasi di San Silvestro, riportate in attività dopo 160 anni per la produzione del Pallagrello, nel pieno rispetto della biodiversità locale e della vocazione viticola della zona.

Assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari per una filiera agro-alimentare Sostenibile (DiSTAS)